L'attività pubblica di Boff è sempre stata caratterizzata da una strenua difesa dei diritti dei più poveri.
Ci
 sono due gruppi di minacce davanti a noi. Una viene dalla macchina di 
morte che è la nostra cultura militarista che ha creato un tale numero 
di armi nucleari, chimiche e biologiche, che possono distruggere ogni 
forma di vita sul pianeta. Queste armi sono molto deleterie: sono in 
sicurezza, ma non in assoluta sicurezza. Lo abbiamo visto a Chernobyl e 
Fukushima. Inoltre abbiamo le nanotecnologie. La guerra cibernetica può essere ad elevata distruzione. Si tratta di una guerra non
 dichiarata, di violenza estrema e che punisce gli innocenti. Il secondo
 gruppo di minacce deriva da quello che il nostro sviluppo industriale 
ha fatto negli ultimi 300, 400 anni, con la sistematica aggressione alla
 Terra, ai suoi beni, le sue risorse. Siamo arrivati al punto di avere 
destabilizzato totalmente il sistema Terra, e l’evidenza di questo è il 
riscaldamento globale. Per ricostruire quello che prendiamo alla Terra 
in un anno, essa abbisogna di un anno e mezzo. Quindi la Terra è già 
sterminata.
Stiamo
 arrivando a una temperatura vicino ai 2º C e la comunità scientifica 
nord-americana ha lanciato l’allarme sul fatto che, con l’ingresso del  metano,
 del disgelo delle calotte polari e altri fattori, la Terra si sta 
scaldando piano e, improvvisamente, la febbre può sbalzare da 37º C a 
45º C. Con questo repentino riscaldamento, la vita che conosciamo oggi 
non sopravviverà, né quella animale, né vegetale, né umana. Dato che 
abbiamo la tecnologia, siamo in grado di creare piccole oasi refrigerate
 per gruppi di esseri umani, che sicuramente invidieranno quelli che 
sono morti prima, tanto la vita sarà miserabile. Questo incomberà 
sull’umanità nei prossimi decenni, e nessuno lo crede, perché va contro 
il sistema di accumulazione, contro il capitalismo, contro le grandi 
aziende. Gli intellettuali che hanno un senso etico devono parlare di 
questo.
metano,
 del disgelo delle calotte polari e altri fattori, la Terra si sta 
scaldando piano e, improvvisamente, la febbre può sbalzare da 37º C a 
45º C. Con questo repentino riscaldamento, la vita che conosciamo oggi 
non sopravviverà, né quella animale, né vegetale, né umana. Dato che 
abbiamo la tecnologia, siamo in grado di creare piccole oasi refrigerate
 per gruppi di esseri umani, che sicuramente invidieranno quelli che 
sono morti prima, tanto la vita sarà miserabile. Questo incomberà 
sull’umanità nei prossimi decenni, e nessuno lo crede, perché va contro 
il sistema di accumulazione, contro il capitalismo, contro le grandi 
aziende. Gli intellettuali che hanno un senso etico devono parlare di 
questo.
Il
 capitalismo è anticristiano perché in primo luogo è contro la vita, 
assassina le vite umane per accumulare. Per permettere ad alcuni una 
vita di qualità, molti devono avere una pessima qualità di vita. E 
questo è ingiusto. E tutto quello che va contro la vita finisce per 
essere contro colui che ha detto: «Io sono venuto a portare la vita, e 
una vita in abbondanza». Per questo è anticristiano. Riconoscerlo è 
costato molto ai cristiani, dato che le chiese si sono collocate molto 
bene dentro il sistema capitalista. La Chiesa ha difficoltà a condannare
 perché il capitalismo non nega la Chiesa o la religione. Al contrario, 
difende la Chiesa e la morale. Solo che, nella pratica, nega tutto 
questo. E questa è la grande illusione della Chiesa, dal momento  che il capitalismo si estende in tutto il mondo, senza solidarietà. Con lui, solo il forte guadagna.
che il capitalismo si estende in tutto il mondo, senza solidarietà. Con lui, solo il forte guadagna.
Gli
 Stati Uniti? Sono in “grande terrorista mondiale”, poiché in America 
Latina hanno appoggiato tutte le dittature e partecipato attivamente 
agli attentati, ai sequestri di persona, fornendo informazioni. E 
continuano con questa strategia, che è la strategia dell’Impero. Dove 
c’è una opposizione, la distruggono. Solo, mi meraviglio che non siano 
ancora riusciti ad eliminare Hugo Chávez in Venezuela, né Fidel Castro, 
pur tentando 17 volte, senza risultato. Gli Usa utilizzano
 sempre la violenza militare per imporsi e lo fanno dappertutto, come 
hanno fatto in Libia, ad esempio, con i droni. Credo che dopo le elezioni interverranno con i droni anche in Siria. Indipendentemente dal fatto che Obama venga rieletto o meno: perché gli Usa non riusciranno a trattenere Israele e, inoltre, non risolveranno i problemi con l’Iran.
Quindi l’arma non è la diplomazia e la ricerca di percorsi di pace, ma è la sottomissione. Sono forti, oggi: non nell’economia,
 perché la Cina lo è di più, né nella tecnologia (Giappone e altri paesi
 lo sono di più). Loro hanno il dominio militare del mondo, con la 
possibilità di ammazzare tutti. In nome di questo, sottomettono tutto il
 mondo. Nessuno si oppone all’Impero, tranne il Venezuela, Cuba e la 
Corea del Nord. Tutti gli altri, compreso il Brasile, si inchinano agli 
Stati Uniti. Si tratta di un impero il cui imperatore è  afroamericano, ma con la stessa perversione di Bush e altri, perché il progetto non è cambiato.
afroamericano, ma con la stessa perversione di Bush e altri, perché il progetto non è cambiato.
Un
 vecchio detto della tradizione cristiana dice: “Dove c’è il povero, lì 
c’è Cristo”. Oggi dobbiamo guardare in tutte le città del terzo mondo, 
le grandi cinture di miseria, le baraccopoli. Il cristiano che prende 
sul serio la consapevolezza che Cristo è là dove sta il povero deve 
andare a visitarlo. Non basta sapere che là c’è uno slum. Bisogna andare
 lì, parlare con le persone, vedere come si può aiutarli a organizzarsi 
meglio. Un altro detto dice: “Dove ci sono i poveri c’è Cristo, e dove 
c’è Cristo sta la Chiesa”. Solo che non è vero che dove ci sono i poveri
 c’è la Chiesa. Essa è più vicina al Palazzo di Erode che alla grotta di
 Betlemme. La Chiesa deve rivedere quale è il suo posto nella società. 
Riconoscere la Chiesa di Roma come l’unica vera è un errore teologico, 
perchè suppone un concetto di Dio riduzionista, come se Lui dicesse: 
«Questi sono i miei figli e quelli non lo sono; queste sono le mie 
creature care e quelli sono figli abbandonati». Questo non esiste per 
Dio. Tutti siamo nati dal suo cuore. Dio crede in tutti gli esseri 
umani. Tutti sono figli e figlie, non solo i battezzati, che per caso 
sono nati in Occidente. Quindi una Chiesa che non fa questo, si oppone a
 Dio.
La
 Teologia della Liberazione parte dal grido degli oppressi, che oggi 
sono i poveri. Fino al 2008 c’erano 860 milioni di poveri al mondo e la crisi economica
 e finanziaria ha elevato questo numero a un miliardo e 200 milioni. I 
gridi sono diventati boati. Fino a quando ci saranno persone al mondo 
che gridano, siano donne, afrodiscendenti, indigeni, persone 
discriminate, sempre ha senso – partendo dalla fede – parlare e agire in
 forma liberatrice. È una teologia permanente, perchè, per la condizione
 umana, tutti – perfino i più ricchi e equilibrati – portano la propria 
croce: é la paura della morte, l’esposizione a incidenti, la perdita del
 figlio o della  sposa;
 non abbiamo una vita sicura. La condizione umana è questa e deve essere
 costruita ogni giorno, con la sua angustia e oppressione.
sposa;
 non abbiamo una vita sicura. La condizione umana è questa e deve essere
 costruita ogni giorno, con la sua angustia e oppressione.
Oltre
 la metà dei cristiani e dei cattolici vive nel terzo mondo. Di fatto è 
una religione del terzo mondo, sebbene sia nata nel primo. E se parliamo
 di creatività, di presenza, vedremo che la creatività non è presente 
nel primo mondo, dove abbiamo culture agonizzanti, che lentamente 
“stanno scivolando dalla rampa” della vita. Sono civiltà che non 
coltivano la speranza, perchè non vedono quale speranza ci sia per loro.
 In fondo hanno conquistato tutto quello che volevano, hanno dominato il
 mondo, imposto le loro idee, le loro filosofie, i loro valori, la loro 
musica, e ora dicono che sono infelici. Questo significa che l’essere 
umano non ha solo fame di pane, di beni materiali, ma anche di bellezza,
 di comunicazione, di amore di solidarietà. E questi valori sono 
presenti soprattutto tra i poveri.
Se
 c’è una cosa che i poveri proteggono è la cultura della solidarietà, 
l’allegria di vivere con il poco che hanno. Lo si vede perfino nelle 
telenovele di “Globo”, come quella chiamata “Avenida Brasil”: dove 
stanno la vita, la solidarietà e l’allegria? Non nell’alta borghesia; 
stanno nella favela del Divino. In questi luoghi dell’Asia, dell’Africa,
 dell’America Latina, il cristianesimo si dimostra creativo. Qui abbiamo
 la donna povera che non vuole entrare nel mondo dei ricchi, ma vuole 
essere solidale. Quindi c’è una teologia femminile differente. Esse 
litigano perfino con le americane, per esempio, criticandole, dicendo 
che non si deve continuare a fare teologia solo per integrare le donne, 
che poi contribuiranno solo a ingrossare il mondo degli oppressori. Le 
latinoamericane chiedono a loro solidarietà come donne e come oppresse. 
Se non ci sarà questo, non sarà una vera  Teologia della Liberazione.
Teologia della Liberazione.
La
 teologia é seria quando si prende sul serio la testimonianza degli 
invisibili, dei disprezzati, di quelli che non contano niente. Ogni 
persona è unica al mondo, ha qualcosa da dire, da mostrare. Ignorante é 
quello che pensa che il popolo è ignorante. Il popolo conosce molto 
della vita, della sua lotta. É un sapere, come dice Camões, “fatto di 
esperienza”. Siamo seri quando diamo valore a quello che dice il popolo,
 che non sono parole, ma drammi e gridi. In secondo luogo, dobbiamo 
saper formulare questo in maniera rigorosa e universale, in modo che 
tutti possano capire. Per prima cosa, la teologia e le Chiese ammettano 
di essere complici del mondo a cui oggi siamo arrivati. Questo significa
 che c’è stato qualche errore nella nostra trasmissione di fede, nella 
nostra esperienza biblica, per cui non siamo riusciti ad evitare la crisi ecologica e la crisi economica mondiale.
Non
 abbiamo la chiave della salvezza, siamo parte del problema. E con molta
 umiltà, dobbiamo rinunciare a ogni arroganza tipo “abbiamo la parola 
della rivelazione e quindi sappiamo”. Noi non sappiamo. Quando la Chiesa
 è stata arrogante e ha assunto il potere,
 è stato un fiasco. Ha governato male, fino al 1890 c’era ancora la pena
 di morte nello Stato del Vaticano, oltre ad aver commesso grandi errori
 storici contro la modernità e i diritti umani. Quindi non può 
presentare titoli di credibilità. Per prima cosa, bisogna riconoscere 
che si può imparare dialogando e che si può dare un contributo partendo 
dall’esempio di Gesù. La nostra sfida non è quella di creare cristiani, 
ma creare persone oneste, umane, solidali, compassionevoli, rispettose 
della natura degli altri. Se realizziamo questo si realizza il sogno di 
Gesù.
 
 
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