IL PIANO DEGLI STATI UNITI: BALCANIZZARE L'EUROPA E
RICONQUISTARE L'AMERICA LATINA
La comprensione dell’attuale
conflitto inter-imperialistico richiede alcune puntualizzazioni importanti,
sulla strategia, politica ed economica, della super potenza Usa.
Bisogna chiarire che il padrone
principale non sta a Berlino – come pensano molto sprovveduti – ma sta a
Washington.
La Germania, non a caso, non è in
grado di mettere in dubbio l’egemonia, politica e militare, dell’imperialismo
americano all’interno della NATO.
Nel 1950, Amadeo Bordiga il
fondatore del Partito comunista d’Italia, prese in esame il carattere
anti-marxista delle correnti federaliste europee e concluse dicendo che ‘’ Il Movimento Federalista Europeo, coi suoi
stupidi progetti interparlamentari, maschera della realtà di una organizzazione
di guerra a comando extra-europeo, non risponde ad altro che al migliore
consolidamento della dittatura del Capitale americano sulle varie regioni
europee, e al tempo stesso della interna dominazione sul proletariato
americano, le cui vane illusioni di prosperità hanno per sicuro sbocco, nel
volgere del ciclo storico, l’austerità che la più ipocrita delle borghesie
fa inghiottire alla classe operaia d’Inghilterra’’ ( Amadeo
Bordiga, United States
of Europa, Da “Prometeo” n. 14 del 1950 ).
Gli Stati Uniti hanno
l’obiettivo (a) di normalizzare politicamente e militarmente i paesi europei all’interno di
un progetto di Nuovo Ordine
Mondiale guidato da loro; (b) per fare
questo stanno (ri)avanzando dei programmi di balcanizzazione e di
deindustrializzare verso il vecchio continente. Questa seconda istanza, per gli
strateghi di Washington vicini ad Obama ed Brzezinski, è la più efficace per
contrastare le spinte nazionalistiche di alcuni settori della borghesia
europea.
Secondo Thierry Meyssan ‘’ Con l’aiuto della direttrice del Fondo monetario
internazionale, la statunitense Christine Lagarde, ha rimesso in causa
l’inviolabilità della proprietà privata nell’Unione europea e ha tentato di
confiscare un decimo dei depositi bancari, in apparenza per salvare la banca
nazionale cipriota colpita dalla crisi greca. Va da sé che la finalità
annunciata è solo un pretesto, poiché, lungi dal risolvere il problema, questa
confisca – se dovesse essere attuata – non farebbe altro che peggiorarlo. Una
volta minacciati, i capitali rimanenti fuggirebbero dall’isola provocando il
crollo della sua economia’’ ( Thierry Meyssan, Il pedono cipriota, Rete
Voltaire ). Analisi molto lucida, ma andiamo nei dettagli.
Devo ricordare che organizzazioni
come il Fondo Monetario
Internazionale non corrispondono ad un improbabile
Ultra-Imperialismo, ma sono strumenti di cui si serve l’imperialismo Usa per
esercitare la sua egemonia e condurre una lotta implacabile contro i cosiddetti
paesi non allineati. Quindi la regia di crisi come quella cipriota è prima di
tutto americana.
La balcanizzazione dell’Europa è un
vecchio progetto statunitense. Nel 1924 Trotsky ha previsto con lucidità che il
piano americano era quello di ‘’mettere a stecchetto la vecchia Europa’’,
trasformando paesi come la Francia ( ad esempio ! ) in un grande Belgio.
Concluso il conflitto inter-imperialistico fra Usa ed Inghilterra ( sottolinea
Trotsky ) gli yankee avrebbero avuto il pieno controllo del bacino del
mediterraneo; che dire ? L’esperienza di Suez ha dato ragione alla sua analisi,
ancora oggi la più completa nel campo marxista. Nel dopoguerra questo progetto
è diventato realtà con il processo di integrazione europeo finanziato dalla CIA
e con la creazione di strutture che promuovessero il regionalismo in Europa.
Nel 1987 in Germania nascono organismi
europei come il Comitato delle
Regioni, il Congresso dei Poteri locali e regionali d’Europa (CPLRE) o il Consiglio dei
Comuni e delle Regioni d’Europa (CCRE).
Clinton, in un suo discorso, così si
immagina la futura Europa: ‘’ l’unità dell’Europa sta per dar vita a qualcosa di veramente nuovo sotto il
sole: istituzioni comuni più vaste dello Stato-nazione parallelamente alla
delegazione dell’autorità democratica ai gradini inferiori. La Scozia e il
Galles hanno i loro propri parlamenti. L’Irlanda del Nord, dalla quale proviene
la mia famiglia, ha trovato il suo nuovo governo. L’Europa è piena di vita e
risuona di nuovo dei nomi di antiche regioni delle quali si torna a parlare –
la Catalogna, il Piemonte, la Lombardia, la Slesia, la Transilvania, ecc. – non
in nome di un separatismo qualsiasi, ma in uno slancio di sana fierezza e di
rispetto della tradizione. La sovranità nazionale è arricchita di voci
regionali piene di vita che fanno dell’Europa un luogo che garantisce meglio
l’esistenza della diversità’’ ( cit. Pierre Hillard, La scissione del
continente europeo al servizio degli Stati Uniti, Rete Voltaire )
Un sistema federale richiede (a) uno Stato
di polizia forte, quindi (b) una burocrazia ‘’cantonale’’ sempre più
oppressiva ed efficiente.
Inoltre le autorità regionali devono
trattare direttamente con Bruxelles dove sono impiantate le più importanti
lobby americane. Gli Stati vengono svuotati del loro ruolo di direzione
politica ed economica, e le regioni diventano macchine burocratiche che eseguono
le direttive europee. Questo lascia facilmente capire che, per quello che
riguarda, le politiche militari, di volta in volta, vengono marginalizzate le
forze in grado di opporsi alle guerre della NATO; non è una cosa da poco dato
che uno dei più importanti progetti Usa è quello di creare un nuovo modello
economico basato (a) sulla distruzione delle economie produttive, (b) su
massicci investimenti nell’industria bellica.
Dall’altro lato, il federalismo
europeo, distrugge l’unità sindacale delle classi lavoratrici, favorendo
l’instaurazione di un modello di sviluppo neo-liberistico. Osservava Bordiga (
rifacendosi direttamente a Lenin ) ‘’ Lenin riporta l’analisi di Engels a proposito del sistema svizzero,
americano e così via: lo Stato confederato o il governo cantonale sono in certo
modo liberi rispetto al governo federale; ma sono anche liberi nei
riguardi del distretto e del comune. Ciò significa che nei distretti e nei
comuni locali manca ogni autonomia e vi è la dittatura burocratica del cantone
o dello Stato confederato’’ ( Amadeo
Bordiga, United States
of Europa, Da “Prometeo” n. 14 del 1950 ).
Questo lascia presupporre che quello
che è successo a Cipro ( che nei progetti americani dovrebbe entrare nella NATO
) molto presto potrebbe avvenire in paesi ‘’pigs’’ come l’Italia, con le
finalità ( ne segnalo tre ) di (a) far fuggire capitali ( ed investitori ) in terra
americana, (b) indebolire economicamente i capitalismi europei ( quindi sono
operazioni che devono essere inquadrate dentro un conflitto che è
inter-imperialistico), (c) riavviare il progetto di balcanizzazione all’interno di quella che
Obama ha chiamato la NATO economica.
Questi mi sembrano, per ora, gli
elementi più importanti a cui fare riferimento, non è un caso che i vecchi
Stati nazionali ( imperialistici, e quindi da combattere ) si stiano
trasformando in un campo dove si consuma un conflitto fra dominanti: la potenza
egemone atlantica contro le resistenze delle borghesie nazionalistiche ( oltre
che al classico conflitto fra la borghesia e le classi lavoratrici ).
All’interno di questo scenario gruppi dominanti ( si pensi all’industria di
Stato in Italia ), oramai rachitici, non sono in nessun modo capaci di
risolvere, da un punto di vista capitalistico, il problema dell’indipendenza nazionale.
Tutto ciò è bene metterlo in chiaro
a chi propone risoluzioni di carattere socialdemocratico ( quindi riformista )
o geo-politicista ( quindi piccolo borghese ).
2. La nomina di Jorge Maria Bertoglio, come nuovo Papa, ha suscitato reazioni
spesso confuse da parte di vari analisti.
Intanto ricordo che Bertoglio è un
reazionario di tutto rispetto: vicino alla Guardia di ferro ( gruppo
peronista di destra, filo-franchista ), simpatizzante per la Tripla A, e complice
omertoso della dittatura militare argentina.
In questa sede mi preme chiarire due
cose:
(1) La Chiesa è una grande multinazionale ( con la particolarità che
dispone di un apparato repressivo proprio ed autonomo ) che, per acquistare
potere, sfrutta i conflitti inter-imperialistici.
Negli anni ’20 e ’30 stipulò una
alleanza tattica con i fascismi, ed ora, invece, è una alleata di ferro
dell’imperialismo americano ( proprio come la mafia italiana e non penso che
sia casuale che Chiesa e mafia abbiano una strada comune ): pensare che questa
alleanza possa rompersi è del tutto fuori luogo, essendo gli Usa, ancora, la
principale potenza militare.
Come multinazionale la Chiesa ha
dinamiche di funzionamento ( ed oppressione ) molto simili a quelle delle
grosse organizzazioni mafiose: esporta capitali in tutto il mondo e nei
territori in cui si insedia poggia su burocrazie efficienti e dinamiche.
(2) Bertoglio dovrebbe far fronte alla perdita dei fedeli in America
Latina, e quindi fronteggiare la concorrenza delle sette protestanti ? Nulla di
più falso ! La destra americana poggia sul fondamentalismo cattolico che ha
dato all’imperialismo yankee dei caratteri messianici. Gli yankee sono stati
capaci di inventarsi il cristiano-sionismo, nel 2006 il CUFI ( lobby
cristiano-sionista ) ha lanciato una campagna islamofobica che avrebbe dovuto
preparare il terreno ad una aggressione contro l’Iran. Inoltre molti
pseudo-analisti ignorano il ruolo dell’Opus Dei in America Latina, oppure il peso di organizzazioni
come Tradizione,
Famiglia e Proprietà ( la cui sezione italiana si chiama Alleanza Cattolica )
strettamente legate al neo-nazismo ed al narcotraffico.
Bertoglio più che evangelizzare,
nella sua prospettiva, potrebbe avviare un processo di fascistizzazione dei
popoli latino-americani contro governi che perseguono ( alcuni con molte
ambiguità, dato che non vanno oltre l’orizzonte capitalistico ) una politica
estera autonoma.
Come riuscirà a fare tutto questo ?
Difficile fare previsioni. Non credo che attaccherà frontalmente le
socialdemocrazie sudamericane richiamando i fedeli alla ribellione. Invece è
più probabile che cerchi di spingere quei governi a destra ( del resto non si
tratta di governi anti-capitalistici ), facendogli perdere la loro base
sociale. Il contesto è diverso ed il filo-fascista Francesco I sembra avere il
taglio populista di Giovanni Paolo II ( che tanti favori ha avuto dalla CIA ) e
la finezza intellettuale di Benedetto XVI ( l’uomo incaricato da Woytila di
distruggere la Teologia della liberazione ).
Insomma, molti fautori dell’alternativa multipolare
pensano di aver trovato un nuovo alleato, io non posso che ricordarmi di quando
Mao Tse Tung irridendo i suoi avversari disse che ‘’la masturbazione ognuno dovrebbe riservarla al cesso
della propria misera teorica’’.
fonte:
Informare per resistere
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
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