30 set 2014
29 set 2014
Ecco i bamboccioni della camorra
“Uè, uè, fermatevi. Non
scassate ‘o muro. O piccirill sta qua. Nun ‘o facit male. E’ nù buon
guaglione. Marià…a’ mammà…nun t’ piglia paura”. Dalla vestaglia che
ricopre il pigiamone, la donna preleva un telecomando, pigia il tastino
magico, un’intera parete della cucina di una casa popolare al secondo
piano del lotto TA di via Ghisleri a Scampia, Napoli, Italia, Europa, anno 2012, per incanto scompare.
Apriti sesamo: ecco signori e signori Mariano Abete, 21 anni, giovane criminale, enfant prodige della camorra,
figlio d’arte, promosso capo cosca da un giorno all’altro e ritenuto
uno dei protagonisti della nuova faida esplosa nella periferia nord di
Napoli che ha lasciato sul selciato anche morte innocenti come Lino Romano, un 30enne “colpevole” solo di somigliare ad uno spacciatore
e ucciso senza pietà con 14 proiettili. Il voltastomaco è inevitabile.
La rabbia è incontrollata. Il disgusto è imprescindibile.
L’ombra di Licio Gelli dietro l’accordo Renzi-Berlusconi |
Dietro la decisione di Matteo Renzi di formare il governo con una maggioranza da Prima Repubblica - rinunciando al ruolo vincente di rottamatore per rischiare di impantanarsi con Alfano nella palude dei veti incrociati dei partitini centristi - ci sarebbe un accordo segreto con l'ex piduista Silvio Berlusconi. Di più. Il patto stretto con il Cavaliere ricalca in molti punti il Piano di Rinascita Democratica della P2 di Licio Gelli. A proporre questa ipotesi è stato Rino Formica nei giorni immediatamente precedenti l’accettazione dell’incarico di premier da parte del segretario Pd. |
26 set 2014
Il miracolo ungherese: lontano
da Bruxelles si può risorgere economicamente
L'esempio di Victor Orban: un politico che fa gli
interessi del suo popolo e che si ribella ai diktat europei
L’Italia
(insieme alla Grecia) è la zavorra d’Europa? Oppure, magari, è l’Europa la
zavorra dell’Italia? L’Europa col suo sistema monetario rigido, il fiscal
compact, le pretese della Merkel. A riguardo c’è un esempio che vale la pena
riportare. Ed è quello dell’Ungheria.
A tal proposito è di estremo interesse leggere cosa scrive Cesare Sacchetti sul sito L’Antidiplomatico nell’articolo: Viktor Orban e il miracolo ungherese: lontano da Bruxelles si può risorgere economicamente.
A tal proposito è di estremo interesse leggere cosa scrive Cesare Sacchetti sul sito L’Antidiplomatico nell’articolo: Viktor Orban e il miracolo ungherese: lontano da Bruxelles si può risorgere economicamente.
«Quando lo
Stato fa la sua parte, e bene, – scrive Sacchetti – una nazione non potrà che
trarre beneficio dal suo intervento. L’Ungheria guidata da Viktor Orban, è
l’esempio più chiaro di come lo Stato possa risanare una situazione di
instabilità economica, utilizzando gli strumenti economici che la macchina
statale ha a disposizione».
Secondo il
giornalista dell’Antidiplomatico «La rinascita dell’Ungheria passa in primo
luogo dal controllo della Banca centrale da parte del Governo, con la nomina di
un direttore imposto dall’esecutivo per riguadagnare il controllo della
politica monetaria della nazione e infrangere definitivamente il tabù liberista
della sua indipendenza, sempre in omaggio alle teoria quantitativa della moneta
che associa la stampa della moneta all’inflazione. Una teoria rigettata dallo
stesso Milton Friedman, il suo esponente più noto che negli ultimi anni della
sua vita riconobbe la fallacia di questa equazione sulla quale sono impostati i
trattati europei che hanno come obiettivo principale non il raggiungimento
della piena occupazione, ma quello della stabilità dei prezzi. In questo
contesto l’eurozona è trascinata in una spirale deflattiva che si abbatte sulle
economie dei paesi europei, con consumi ridotti ai minimi termini e una
disoccupazione crescente».
«Orban –
prosegue l’articolo – ha voltato le spalle ai dogmi del liberismo che avevano
portato l’Ungheria a lasciare per strada più di 10 punti di PIL, ed è ripartito
dalla centralità dell’intervento pubblico con la nazionalizzazione del sistema
pensionistico, opponendo un netto rifiuto all’ipotesi dell’ingresso del suo
paese nell’Eurozona. E per questo si è guadagnato la fama di malvagio
antieuropeista nei corridoi di Bruxelles, che ha ridotto i finanziamenti
europei all’Ungheria per punire chi non si è voluto allineare ai suoi diktat.
Sanzioni che a quanto pare non hanno influito minimamente sull’andamento
dell’economia ungherese, che sta conoscendo un vero e proprio boom con il PIL
che dall’inizio del 2014 è volato ben oltre il 7% e l’anno ancora non si è
concluso».
Ma chi è
veramente Orban? Sacchetti lo descrive come «Un personaggio decisamente
scomodo, Orban, che ha abbandonato la politica filo atlantista per girare lo
sguardo a est verso Mosca, con la quale ha costruito un solido asse di
collaborazione e procede speditamente insieme al Premier Serbo Vucic alla
realizzazione del gasdotto Southstream, osteggiato dalla Commissione Europea
perché bypasserebbe l’Ucraina nella fornitura di gas ai paesi europei. La
partita fondamentale per restituire all’Ungheria il controllo delle proprie
risorse energetiche, passa dal controllo dei servizi pubblici per i quali Orban
sta proseguendo su una strategia di nazionalizzazioni già iniziata nel 2010 ,
riprendendo il possesso della controllata ungherese del settore energetico
posseduta dal gruppo tedesco E.ON., della società petrolifera MOL e di una
società idrica che era stata acquisita dalla francese Suez».
Secondo
l’Antidiplomatico «L’obiettivo è ottenere il controllo dei servizi pubblici
e delle utilities: “Una volta per tutte dobbiamo fermare l’era in cui i
fornitori di servizi energetici potevano fare utili alle spalle della gente”,
ha dichiarato il primo ministro magiaro. Un vero e proprio strappo alle
politiche liberiste imposte dalla Commissione Europea, fondate sulla
privatizzazione dei servizi pubblici e sul controllo delle authority che come
dimostra il caso italiano non fanno altro che sanzionare una situazione di
monopolio privatistico sui settori pubblici che posseggono le caratteristiche
di monopoli naturali, perciò il privato si trova in condizioni ideali per
trarre profitto dal controllo dell’energia elettrica o dei trasporti non
potendo avere concorrenti, e il risultato è stato il lievitare dei costi delle
utility e lo scadimento dei servizi».
«Un
principio – secondo Sacchetti – che Orban conosce bene e non intende fermarsi
su questo cammino, mandando un avvertimento alla tedesca E.ON. per una prossima
acquisizione totale della compagnia. La strada per sfidare i poteri forti passa
proprio da qui, sul controllo degli strumenti fondamentali economici attraverso
i quali lo Stato può intervenire per sanare quelle situazioni di squilibrio e
di controllo monopolistico da parte di mastodontici gruppi privati stranieri,
assumendone egli stesso il controllo per ottenere un calo delle tariffe e
rendere così il servizio fruibile anche ai meno abbienti».
Secondo
l’Antidiplomatico questo modello apparteneva all’Italia «fondato sulla
gestione dei servizi pubblici, demonizzato e vilipeso nel corso degli anni da
una campagna mediatica sostenuta anche e sopratutto da economisti di fede
liberista, che hanno dipinto lo Stato come il nemico da abbattere dipingendolo
come un intruso che non può e non deve secondo la loro visione mercantilista
intervenire nella regolazione dei processi economici. Il risultato, lo abbiamo
constatato sulla nostra pelle, è stato la creazione di un’anarchia liberista
che accentra su di sé tutti i poteri più importanti di cui l’economia ha
bisogno e comprime ogni spazio di manovra che lo Stato può utilizzare per
invertire la tendenza. In questo modo si continuano a seguire politiche
procicliche che non fanno altro che aggravare la recessione.
Il primo ministro ungherese ha deciso di non vendere il suo paese alle élite transnazionali che stanno, al contrario, saccheggiando il nostro, ha sfidato coraggiosamente i poteri forti ed è stato premiato con la rielezione e una ripresa formidabile. Un politico che fa gli interessi del suo popolo deve prendere esattamente queste decisioni a livello economico e ribellarsi ai diktat di Bruxelles. Quanto ne avremmo bisogno anche in Italia….»
Il primo ministro ungherese ha deciso di non vendere il suo paese alle élite transnazionali che stanno, al contrario, saccheggiando il nostro, ha sfidato coraggiosamente i poteri forti ed è stato premiato con la rielezione e una ripresa formidabile. Un politico che fa gli interessi del suo popolo deve prendere esattamente queste decisioni a livello economico e ribellarsi ai diktat di Bruxelles. Quanto ne avremmo bisogno anche in Italia….»
L’ANTICRISTO IL CALIFFATO UNIVERSALE & IL NUOVO ORDINE MONDIALE – (1^ Parte)
L’ultimo sermone di Addio del Profeta Muhammad (pbsl).
“.. Tutta l’umanità viene da Adamo ad Eva,
un arabo non ha alcuna superiorità su un non-arabo
né un non-arabo ha alcuna superiorità su un nero
anche un bianco non ha superiorità sopra un nero
né un nero ha alcuna superiorità su un bianco
se non per pietà (taqwa) e buona azione …”
Lâ ilâha illâ Allah
un arabo non ha alcuna superiorità su un non-arabo
né un non-arabo ha alcuna superiorità su un nero
anche un bianco non ha superiorità sopra un nero
né un nero ha alcuna superiorità su un bianco
se non per pietà (taqwa) e buona azione …”
Lâ ilâha illâ Allah
Molto è stato scritto e detto riguardo l’Anticristo e gli ultimi tempi, da parte della cristianità, ma lo stesso Profeta Muhammad (pbsl) parla dell’Anticristo finale nelle “Discussioni Spirituali”, note in arabo come “Al-Hadith”. Il Corano non menziona l’Anticristo, ma parla di “Gog e Magog” simbolo dell’Anticristo.
Nell’Islam l’Anticristo è conosciuto con il nome di “Cristo Ciarlatano” (Al Massih al Dajjal).Per quale motivo si stanno scatenando contrasti internazionali tra oriente e occidente?
Quali profezie sono coinvolte tra ciò che dice la Bibbia e le parole del profeta Muhammad? Fino a dove si vuole estendere il Califfato Islamico con le Leggi di Allah?
SPIEGAZIONE ISLAMICA
24 set 2014
MARCO TRAVAGLIO: Vi racconto chi è la Boschi, una che in un parlamento serio potrebbe solo togliere la polvere !!
Marco Travaglio a tutto campo sul Ministro per le Riforme Maria Elena Boschi.
Se solo sei mesi fa le avessero vaticinato
che un’avvocaticchia di 33 anni come lei sarebbe diventata
ministro delle Riforme, dei Rapporti con il Parlamento e persino
dell’Attuazione del programma, e avrebbe riformato la Costituzione
con Verdini e Calderoli, Maria Elena Boschi si sarebbe messa a
ridere. Anzi, a sorridere. Perché Lei non ride: Lei sorride. “Non
cediamo alle provocazioni e ai ricatti e, con un sorriso, andiamo
avanti”, ha dichiarato l’altro giorno nell’intervista settimanale a
Repubblica: “I grillini arrabbiati sono venuti a chiedermi perché
sorridessi in aula. In realtà il sorriso non è scherno né
arroganza: è la convinzione che ce la possiamo fare e ce la
faremo”. Le hanno detto di sorridere sempre e comunque, anche
quando non c’è niente da sorridere. E lei sorride, anche quando
dovrebbe scapparle da ridere per le corbellerie che dice. Tipo
quando ha paragonato la svolta autoritaria del Renzusconi, ormai palese
ai più, a “un’allucinazione”. O quando ha estratto dal
dizionario delle citazioni una frase di De Andrè, una di
Pratolini e una di Fanfani, aretino come lei e nano come B., che
piace tanto anche al suo papà (“grande statista e riferimento per
tante donne e uomini della mia terra, compreso mio padre”). Che
diceva Fanfani? Che “le bugie in politica non servono”. Perbacco,
che acume. Ci voleva proprio Fanfani – uno dei politici più
bugiardi della storia – per elaborare un concetto
così complesso, da ernia al cervello. Quando l’ha scoperto,
monna Maria Elena s’è illuminata d’immenso, con tutta una serie di
effetti collaterali.
23 set 2014
Ragazza torturata nella metro italiana con tecnologia satellite MK ULTRA...
Cara Sorella cosi urlavo io all'inizio che non capivo cosa stava succedendo ma
sentivo le voci che mi accompagnavano durante il mio viaggio ed erano
sempre loro a farmi vedere te sandro e dirmi che non vi dovevo
avvicinare sennò succedeva qualcosa a voi, e che era una spece di gioco,
però reale, e che anche le conseguenze sarebbero state reali, ricordi
quando ti ho chiesto se tu eri per caso stata a domodossola insieme a
sandro? cmq abbi pazienza e vedi la scena finale, impressionante
mi rivedo quando io gli urlavo di lasciarmi in pace, li chiamavo figli
di puttana, bastardi, gli chiedevo cosa volevano da me e scrvevo e
scrivevo come una sorta di diario, peccato che ho perso il quaderno, io
dialogavo con loro, scrvevo sia le loro affermazioni che ciò che pensavo
io...cmq guardalo tutto e anche quest'altro che ti ho postato giù alla
fine di questo post e spiega ciò che succedeva anche a me con i colpetti
che mi arrivavano negli stinchi o pizzicotti della madonna, o quando mi
infilavano qualcosa nel di dietro, e li facevo il pazzo, altro che la
ragazza nel video, la uscivo proprio fuori di testa, o quando mi
facevano eccitare ed io me lo abbassavo con la forza, che mi faceva pure
male ma resistevo per non darla per vinta a loro, poi quando mi stancai
cambiai technica e quando mi facevano eccitare gli dicevo di mettersi
comodi che mi sparavo una sega tanto sapevo che loro "vedevano" tutto
ciò che io facevo e cosi li prendevo per il culo chiedendogli se c'era
qualcuno di loro a volermi fare una sega preferibilmente donna, gli
dicevo, penso che mi ha salvato proprio questo dall'uscire pazzo,vabbè
vediti il filmato e poi quest'altro: https://www.youtube.com/watch?v=fO6doiSwnFk
sentivo le voci che mi accompagnavano durante il mio viaggio ed erano
sempre loro a farmi vedere te sandro e dirmi che non vi dovevo
avvicinare sennò succedeva qualcosa a voi, e che era una spece di gioco,
però reale, e che anche le conseguenze sarebbero state reali, ricordi
quando ti ho chiesto se tu eri per caso stata a domodossola insieme a
sandro? cmq abbi pazienza e vedi la scena finale, impressionante
mi rivedo quando io gli urlavo di lasciarmi in pace, li chiamavo figli
di puttana, bastardi, gli chiedevo cosa volevano da me e scrvevo e
scrivevo come una sorta di diario, peccato che ho perso il quaderno, io
dialogavo con loro, scrvevo sia le loro affermazioni che ciò che pensavo
io...cmq guardalo tutto e anche quest'altro che ti ho postato giù alla
fine di questo post e spiega ciò che succedeva anche a me con i colpetti
che mi arrivavano negli stinchi o pizzicotti della madonna, o quando mi
infilavano qualcosa nel di dietro, e li facevo il pazzo, altro che la
ragazza nel video, la uscivo proprio fuori di testa, o quando mi
facevano eccitare ed io me lo abbassavo con la forza, che mi faceva pure
male ma resistevo per non darla per vinta a loro, poi quando mi stancai
cambiai technica e quando mi facevano eccitare gli dicevo di mettersi
comodi che mi sparavo una sega tanto sapevo che loro "vedevano" tutto
ciò che io facevo e cosi li prendevo per il culo chiedendogli se c'era
qualcuno di loro a volermi fare una sega preferibilmente donna, gli
dicevo, penso che mi ha salvato proprio questo dall'uscire pazzo,vabbè
vediti il filmato e poi quest'altro: https://www.youtube.com/watch?v=fO6doiSwnFk
22 set 2014
Il kebab? Scarti di macellazione
Una moda ormai diffusa in tutta Europa, il kebab è il fast food più popolare d’oggi, da Londra a Barcellona, Roma, Berlino,
Mahmut Aygun, emigrato in Germania dalla Turchia negli anni Settanta, pare sia stato uno dei primi fautori della diffusione di questo alimento nel nostro continente. Pare che, originariamente, nei paesi arabi dove è nato, il kebab fosse un piatto artigianale e rustico di carne, anche abbastanza fresco e nutriente, servito con verdure e salse speziate. La versione globalizzata “da passeggio”, diffusa dalla Germania in tutta Europa, invece, pare non abbia niente di nutriente, né di buono, purtroppo.
MARCO TRAVAGLIO: Vi racconto chi è la Boschi, una che in un parlamento serio potrebbe solo togliere la polvere !!
Marco Travaglio a tutto campo sul Ministro per le Riforme Maria Elena Boschi.
Se solo sei mesi fa le avessero vaticinato
che un’avvocaticchia di 33 anni come lei sarebbe diventata ministro
delle Riforme, dei Rapporti con il Parlamento e persino
dell’Attuazione del programma, e avrebbe riformato la Costituzione con
Verdini e Calderoli, Maria Elena Boschi si sarebbe messa a ridere. Anzi,
a sorridere. Perché Lei non ride: Lei sorride. “Non cediamo alle
provocazioni e ai ricatti e, con un sorriso, andiamo avanti”, ha
dichiarato l’altro giorno nell’intervista settimanale a Repubblica: “I
grillini arrabbiati sono venuti a chiedermi perché sorridessi in aula.
In realtà il sorriso non è scherno né arroganza: è la convinzione che ce
la possiamo fare e ce la faremo”. Le hanno detto di sorridere sempre e
comunque, anche quando non c’è niente da sorridere. E lei sorride, anche
quando dovrebbe scapparle da ridere per le corbellerie che dice. Tipo
quando ha paragonato la svolta autoritaria del Renzusconi, ormai palese
ai più, a “un’allucinazione”. O quando ha estratto dal dizionario delle
citazioni una frase di De Andrè, una di Pratolini e una di Fanfani,
aretino come lei e nano come B., che piace tanto anche al suo
papà (“grande statista e riferimento per tante donne e uomini della mia
terra, compreso mio padre”). Che diceva Fanfani? Che “le bugie in
politica non servono”. Perbacco, che acume. Ci voleva proprio Fanfani –
uno dei politici più bugiardi della storia – per elaborare un concetto
così complesso, da ernia al cervello. Quando l’ha scoperto, monna Maria
Elena s’è illuminata d’immenso, con tutta una serie di effetti
collaterali.
21 set 2014
1. SARÀ PURE IL PAPA DEI POVERI MA BERGOGLIO NON E’ CERTO UN PAPA MAMMOLETTA - 2. E VISTO CHE LA CURIA STA INIZIANDO A FARGLI UN’OPPOSIZIONE SEMPRE PIÙ ACIDA E SILENZIOSA, L’ARGENTINO INIZIA A USARE IL BASTONE E A CASTIGARE CHI GLI ROMPE LA MITRA - 3. I CINQUE CARDINALI CHE HANNO OSATO DICHIARARSI CONTRARI ALLE APERTURE DI KASPER SUI DIVORZIATI, SI SONO CONDANNATI AL TRAMONTO. UNO DI QUESTI, L'ULTRA CONSERVATORE BURKE, VERRÀ TRASFERITO AL SOVRANO ORDINE DI MALTA. E NON È UNA PROMOZIONE… - 4. E POI L’ORDINE E’ UN POSTO STRANO: GLI ITALIANI PAGANO TUTTO E COMANDANO SEMPRE TEDESCHI, FRANCESI E AMERICANI. I QUALI, SONO COSÌ PIENI DI PROGETTI NEL MONDO, DA PENSARE CHE FORSE LE ATTIVITÀ SANITARIE IN ITALIA SONO SECONDARIE - 5. MA DALLA CURIA ARRIVA UNO SPIFFERO SINISTRO: SE L’ORDINE DI MALTA CHIUDERÀ L’OSPEDALE DI ROMA, SIAMO SICURI CHE L’ITALIA LASCERÀ AD ESSO, PRATICAMENTE GRATIS, LA GRANDE SEDE DI VIA CONDOTTI E QUELLA SUL COLLE DELL’AVENTINO?
papa bergoglio sposa venti coppie di conviventi a san pietro 8
E chiamatelo pure stile peronista. Ma non c’è dubbio alcuno: in Vaticano papa Francesco non fa tanto la mammoletta, soprattutto con quella curia malmostosa che di giorno in giorno gli fa un’ opposizione sempre più rancorosa e più silente. Ché se solo si azzarda a non essere silente… o ad allargarsi troppo… o a sponsorizzare persone che poi si rivelano sbagliate… zac! Francesco la castiga.
Come sta accadendo ai cinque cardinali che hanno osato dichiararsi contrari alle aperture di Kasper sui divorziati: zac! Tutti sono già, dicono gli esperti di cose oltre Tevere, sulla via inesorabile del tramonto. E non sono neanche gli unici.
Perché Francesco è decisionista. Urca, se è decisionista.
UN AGGHIACCIANTE ARTICOLO-DOCUMENTO DI CIRINO POMICINO SULLE STRAGI DI MAFIA - “VIOLANTE, ENZO SCOTTI, ARLACCHI SU CAPACI E VIA D’AMELIO GIOCANO CON L’OBLIO DEL TEMPO” - “Non ci sto” DI SCALFARO NON legato ai fondi neri Sisde MA alLA trattativa mafia-Stato - L’ACCORDO FU TRA MAFIA E UNA PARTE DELLA POLITICA CON SERVIZI ITALIANI E STRANIERI - Falcone STAVA indagaNDO sull’uscita dalla Russia di ingenti somme di denaro del Kgb
Paolo Cirino Pomicino per "Il Secolo XIX"In queste settimane siamo stati travolti da un effluvio di interviste sulle stragi di via D'Amelio e di Capaci in cui morirono Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, piene di ricordi sbiaditi che non fanno onore alla verità storicamente accertata.
Luciano Violante, Enzo Scotti, Pino Arlacchi, Oscar Luigi Scalfaro giocando nell'oblio del tempo hanno detto cose che non stanno né in cielo né in terra. A cominciare dal famoso «Non ci sto» scalfariano legato ieri ai fondi neri dal Sisde e oggi, invece, collegato al rifiuto di una trattativa tra mafia e Stato.
borsellino strage
La riapertura delle indagini della Procura di Caltanissetta sulle dichiarazioni di Massimo Ciancimino ha dato il via a una sarabanda di ricordi falsi, naturalmente in buona fede, che rischiano ancora una volta di allontanare la verità che molti sanno e che per paura non dicono diventando così complici di chi tradì la Repubblica a cavallo degli anni Novanta.
Spielberg mancati?
La storia, o la leggenda, racconta che Spilberg, il noto regista, sia diventato tale anche grazie al fatto che i suoi genitori lo abbiamo assecondando fin da piccolo nelle sue evidenti, per quanto stravaganti, propensioni verso la regia e assecondandolo in ogni sua richiesta nel voler giocare a fare film. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Quanti di noi abbiamo avuto in casa un potenziale Spilberg e lo abbiamo represso non lo sapremo mai. Di sicuro il 90 % ha represso qualcosa di suo figlio, e lo ha fatto sempre con la convinzione di aver qualcosa di giusto da insegnargli senza minimamente chiedersi se quello che riteneva giusto per sé lo fosse anche per lui. Giå il limitarsi a evitare questo. Gia limitando al massimo l' idea, la convinzione, e le conseguenti azioni, di aver qualcosa di buono da trasmettere, di aver qualcosa di utile da dare solo perché andava bene per noi, sarebbe non dico bene ma un vero e proprio miracolo sia per noi che per lui. Fare i buoni genitori foree significa solo e semplice aiutare i propri figli a scoprire cosa va bene per loro. Se poi hai in casa Spilberg la cosa diventa semplice perché i segnali non sono solo evidenti ma traboccanti. Il difficile ė quando quei segnali sono flebili e difficili da percepire anche per i diritti interessati, cioè i figli stessi. In quei tantissimi casi meglio astenersi al massimo grado dal volersi sostituire alla loro ricerca; la vita ė loro e non nostra, e solo pochissimi di loro sono Spilberg. Fidatevi! Il gaberiano "non insegnate ai bambini " ė molto più utile e vero di mille consiglio non richiesti.
La storia, o la leggenda, racconta che Spilberg, il noto regista, sia diventato tale anche grazie al fatto che i suoi genitori lo abbiamo assecondando fin da piccolo nelle sue evidenti, per quanto stravaganti, propensioni verso la regia e assecondandolo in ogni sua richiesta nel voler giocare a fare film. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Quanti di noi abbiamo avuto in casa un potenziale Spilberg e lo abbiamo represso non lo sapremo mai. Di sicuro il 90 % ha represso qualcosa di suo figlio, e lo ha fatto sempre con la convinzione di aver qualcosa di giusto da insegnargli senza minimamente chiedersi se quello che riteneva giusto per sé lo fosse anche per lui. Giå il limitarsi a evitare questo. Gia limitando al massimo l' idea, la convinzione, e le conseguenti azioni, di aver qualcosa di buono da trasmettere, di aver qualcosa di utile da dare solo perché andava bene per noi, sarebbe non dico bene ma un vero e proprio miracolo sia per noi che per lui. Fare i buoni genitori foree significa solo e semplice aiutare i propri figli a scoprire cosa va bene per loro. Se poi hai in casa Spilberg la cosa diventa semplice perché i segnali non sono solo evidenti ma traboccanti. Il difficile ė quando quei segnali sono flebili e difficili da percepire anche per i diritti interessati, cioè i figli stessi. In quei tantissimi casi meglio astenersi al massimo grado dal volersi sostituire alla loro ricerca; la vita ė loro e non nostra, e solo pochissimi di loro sono Spilberg. Fidatevi! Il gaberiano "non insegnate ai bambini " ė molto più utile e vero di mille consiglio non richiesti.
Meditando Con Andrea
Ex Ufficiale USA confessa: “Lo Stato Islamico è un mostro che è stato creato da noi”
settembre 16
09:08
2014
Se
qualcuno aveva ancora dei dubbi sul come siano nati e su chi abbia
armato e fornito supporto ai gruppi dei miliziani islamici presenti in
Siria ed in Iraq, questi dubbi sono stati fugati dalla confessione fatta
da Kenneth O’ Keefe, un ex ufficiale delle forze armate USA, il quale
conosce il reticolo di trame dove è nato il gruppo jihadista dello Stato
Islamico.
Lo Stato
Islamico è “la creazione di un mostro, di un Frankenstein creato da noi
statunitensi”. Un ex ufficiale della Marina degli USA, Kenneth O’
Keefe, rivela in una intervista questi ed altri fatti scioccanti circa
il ruolo degli Stati Uniti nella creazione del gruppo terrorista.
L’ex
ufficiale (con molti anni di servizio) non mette in alcun dubbio il
fatto che gli estremisti dell’EL, che operano in Iraq ed in Siria, siano
stati finanziati dagli USA attraverso i suoi rappresentanti come il
Qatar, gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita. “In realtà tutti
questi miliziani sono una nuova veste ribattezzata di Al Qaeda, che di
sicuro non è niente più che una creazione della CIA”, afferma O’Keefe.
20 set 2014
Nei televisori di ultima generazione inserita tecnologia Usa per manipolare il cervello
Di mezzo ci sono le ESSE ESSE, ma i
nazisti questa volta non c’entrano, bensì criminali più pericolosi e
subdoli che già quasi controllano economicamente il globo.
Il tema è un altro tabù, strettamente
interconnesso all’aerosolterapia bellica realizzata in gran parte del
mondo dal governo degli Stati Uniti d’America, a base di scie chimiche
imbottite di sostanze tossiche, come ad esempio il bario che rende
l’aria più elettroconduttiva.
Si chiama in gergo tecnico “Sistema di Gamma Acustica Silenziosa (SSSS)”. Così magari non dice niente ai più.
Ma se aggiungiamo l’espressione
trasmissione tv digitale, qualcuno ricorderà la fretta per espanderla.
Chi non rammenta la premura che hanno avuto anche in Italia, nel far sì
che in un arco di tempo breve il segnale digitale raggiungesse ogni
regione dello Stivale?
19 set 2014
17 set 2014
La vera storia di un criminale chiamato Cristoforo Colombo
QUELLO CHE A sQuola NON TI INSEGNANO..
Articolo di : Ruggero Marino
Il Regno del Terrore di Colombo, come documentato da noti storici, fu così sanguinoso, il suo lascito così indicibilmente crudele..
Perché tutt'oggi continuiamo ad onorare questo criminale? Perché a scuola e nei libri di storia viene presentato come un eroe?
STERMINI VOLUTAMENTE DIMENTICATI
Ma se ci pensate, l’intero concetto della scoperta dell’America è, beh, arrogante. Dopo tutto, i nativi americani scoprirono il Nord America circa 14.000 anni prima che Colombo fu nato!
Maidan, «l’ultimo golpe degli Usa in fallimento»
Nicolai Lilin , autore dell’ Educazione siberiana , dall’inizio della crisi ucraina segue i movimenti della piazza e degli eserciti. E ha una sua idea precisa della crisi: il popolo non c’entra, è solo una grande manovra di un Occidente ansioso di bloccare l’abbraccio tra l’Europa e la Russia. Lui, scrittore, soldato, nato nell’Urss e oggi naturalizzato italiano, invita a non credere alle versioni ufficiali. E, se il caso, a combattere contro moti di piazza sospetti.
Lilin lei ha subito parlato di una realtà in Ucraina fortemente differente rispetto a quella che abbiamo conosciuto in Italia e in Occidente. Ora l’Europa ha firmato un accordo di collaborazione e pare che la situazione sia in una fase di stallo...
«Tutto è raccontato in modo sbagliato perché è stato da subito distorto il concetto geopolitico attorno al quale è nato questo conflitto. Questa guerra non è una guerra in o per l’Ucraina».
E tra chi e per cosa, allora?
Il terrificante sfogo di un Medico Italiano: “La medicina è falsa ed è solo uno strumento di potere delle Multinazionali della Salute. Non cura le malattie, ma sposta i sintomi generando nuove malattie!”:
Il dottor
Giuseppe De Pace ha pubblicato una lettera aperta dove ha espresso una
sua denuncia, basandosi su situazioni vissute in prima persona.
La Medicina Ufficiale è
falsa ed è solo uno strumento di potere delle Multinazionali della
Salute. Essa è incapace di curare le malattie, al massimo lenisce i
sintomi apparenti spostandoli su altri organi e generando nuove
malattie, che portano il paziente a un circolo vizioso didipendenza dal
sistema sanitario.
Giuseppe è un chirurgo ortopedico con vent’anni d’esperienza, di cui quindici in ospedale.
Lo sfogo nasce dall’aver visto morire un bambino di undici anni, affetto dalinfoma non-Hogkin, in seguito a una terapia che prevedeva la chemio.
Lo sfogo nasce dall’aver visto morire un bambino di undici anni, affetto dalinfoma non-Hogkin, in seguito a una terapia che prevedeva la chemio.
Gli USA volgiono la Grande Guerra?
Interessanti analisi sulla situazione ucraina fioriscono in Rete anche alla luce di dettagli resi noti dalle cronache di giornali internazionali. Non ultima il fatto che una prima perizia dell’aereo civile abbattuto in Ucraina sia stato raggiunto da più corpi scagliati ad alta velocità (proiettili?). Una di queste è offerta ad esempio da un articolo di globalist http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=107294&typeb=0 che mette in luce la nascita in Russia di una propaganda che invita i cittadini di non cadere nel tranello di una guerra voluta dagli Usa per uscire dalla grande crisi. A rilanciare questa lettura dei fatti molti social network più o meno autorevoli (es quello dello scrittore Nicolai Lilin) ed alcuni video, uno dei quali pubblicato e sottotitolato in italiano sul canale YouTube dall’Associazione Culturale Lombardia Russia dall’altisonante titolo “Gli USA vogliono la Grande Guerra”.Di seguito la trascrizione dei relativi sottotitoli:
COSA FAREBBE IL M5S IN MILLE GIORNI. L'INTERVENTO MAGISTRALE DI VITO PETROCELLI DEL M5S.....
Signor Presidente,
lei oggi ha rivendicato orgogliosamente che l'Italia non è un Paese come tutti gli altri, è un paese 'speciale'. Noi invece, e gli italiani tutti, vorremmo - molto semplicemente - un Paese normale.
In un paese normale, caro Presidente del Consiglio, lei non verrebbe qui a difendere l'amministratore delegato dell'Eni, che è sotto indagine per corruzione internazionale. In un paese normale De Scalzi si sarebbe dimesso. E il governo avrebbe fatto applicare al Cda dell'Eni il codice di onorabilità e delle cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti, come il Senato aveva chiesto a Aprile scorso con una risoluzione. Lei invece ci dice che chi vuole mandare a casa Descalzi è contro i lavoratori dell'Eni e le loro famiglie. Che schifo! Ma noi, Presidente Renzi, non siamo contro i lavoratori dell'Eni e le loro famiglie. Noi siamo contro i vertici corrotti che governano questa e altre aziende.
Un Paese normale avrebbe risolto definitivamente il gigantesco conflitto di interessi che ci portiamo dietro da una vita.
lei oggi ha rivendicato orgogliosamente che l'Italia non è un Paese come tutti gli altri, è un paese 'speciale'. Noi invece, e gli italiani tutti, vorremmo - molto semplicemente - un Paese normale.
In un paese normale, caro Presidente del Consiglio, lei non verrebbe qui a difendere l'amministratore delegato dell'Eni, che è sotto indagine per corruzione internazionale. In un paese normale De Scalzi si sarebbe dimesso. E il governo avrebbe fatto applicare al Cda dell'Eni il codice di onorabilità e delle cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti, come il Senato aveva chiesto a Aprile scorso con una risoluzione. Lei invece ci dice che chi vuole mandare a casa Descalzi è contro i lavoratori dell'Eni e le loro famiglie. Che schifo! Ma noi, Presidente Renzi, non siamo contro i lavoratori dell'Eni e le loro famiglie. Noi siamo contro i vertici corrotti che governano questa e altre aziende.
Un Paese normale avrebbe risolto definitivamente il gigantesco conflitto di interessi che ci portiamo dietro da una vita.
11 set 2014
Ricorre l’11/9… nell’America di Hollywood – Torri gemelle e tormenti dell’anima….
Non mi sono dimenticato della grande “beffa” dell’11/9. E sento il dovere di ricordare qualcosa di quanto accadde in quel non lontano 2001. L’11 settembre di quell’anno due grattacieli di New York, costruiti in cemento armato con intelaiature di acciaio durissimo, si sbriciolarono su se stessi in minuta polvere bianca senza toccare altri fabbricati. Il governo degli Stati Uniti dice che a causare il crollo e la morte di migliaia di persone che si trovavano nelle strutture furono due aeroplanini di linea, “dirottati da terroristi”, che si schiantarono sui fabbricati.
Uhu, uhh… Quando quel giorno mi telefonò a Calcata il caporedattore del Messaggero (edizione di Viterbo) per chiedermi un parere sull’appena avvenuto “attentato” alle twin towers (torri gemelle) immediatamente sentii la puzza di bruciato..
9 set 2014
FATE GIRARE!!! LO STUPRO DELLA GRECIA IN DIRETTA!!!
Non solo in Grecia, questa è la nuova democrazia esportata dal parlamento europeo, svegliaaaaaaaaaaaaa......ancora convinti che siamo in democrazia??? Non ci siamo mai stati ma fino ad ora non si poteva dire che subito insorgevano gli geni di tutte le risme per dirti che siccome ti permettevano di esprimerti allora eravamo in democrazia"... bene e adesso cosa ci dicono questi geniacci? qua altri esempi di democrazia uno nel parlamento italiano e l'altro in quello europeo....guardate guardate....: https://www.youtube.com/watch?v=gHDKPPaCi8E
e quest'altro: https://www.youtube.com/watch?v=Nut1_bg2cik
e quest'altro: https://www.youtube.com/watch?v=Nut1_bg2cik
8 set 2014
"LA POLIZIA DEL PENSIERO" -(quando 2+2 fa 5)-
Questa conferenza ha avuto luogo in occasione della presentazione del
volume "La Polizia del Pensiero", raccolta di saggi e conferenze sui
confini della libertà di pensiero, parola e opinione e i relativi reati.
In
questa conferenza, piccola solo nelle dimensioni, hanno partecipato
professori, giornalisti, avvocati e giuristi di tutto rispetto e
spessore davanti a un pubblico purtroppo ristretto.
In questa sede si
è colta l'occasione di costituire l'associazione di diritti di parola e
opinione (di cui una parte rilevante riguarda la rete) "21 e 33". Tali
numeri si riferiscono ai corrispondenti articoli della costituzione
italiana.
volume "La Polizia del Pensiero", raccolta di saggi e conferenze sui
confini della libertà di pensiero, parola e opinione e i relativi reati.
In
questa conferenza, piccola solo nelle dimensioni, hanno partecipato
professori, giornalisti, avvocati e giuristi di tutto rispetto e
spessore davanti a un pubblico purtroppo ristretto.
In questa sede si
è colta l'occasione di costituire l'associazione di diritti di parola e
opinione (di cui una parte rilevante riguarda la rete) "21 e 33". Tali
numeri si riferiscono ai corrispondenti articoli della costituzione
italiana.
6 set 2014
5 set 2014
3 set 2014
Lo afferma Pieczenik, uno dei più importanti funzionari che la politica estera Usa abbia mai avuto, custode dei segreti dell’Italia. Anche l’ex presidente della Commissione stragi Pellegrino conferma: È Ledeen il vero governo ombra di Renzi.
di Franco Fracassi su popoff
«Quello che non è riuscito a fare Gelli l’hanno fatto Berlusconi
prima e Renzi poi». Steve Pieczenik è uno dei maggiori conoscitori dei
segreti della politica estera statunitense e di quella interna dei Paesi
che degli Usa sono satellite. Assistente segretario di Stato di Henry
Kissinger, Cyrus Vance and James Baker, è stato l’artefice delle
elezioni di Jimmy Carter, George Bush senior e perfino di George Bush
junior. A sua detta è stato anche la mente del sequestro di Aldo Moro,
oltre che il braccio destro di Zbigniew Brzezinski nella creazione di Al
Qaida e della Jihad islamica. «L’Italia è da sempre nelle mani della
destra repubblicana, e Renzi non fa differenza. La riforma
costituzionale in atto non è che il compimento di un percorso iniziato a
metà degli anni Sessanta», ha dichiarato Pieczenik al talk show
radiofonico di Alex Jones. «Avete presente il “Piano di rinascita
democratica della P2? Si potrebbe tranquillamente affermare che è stato
portato a compimento».Come era l'afghanistan prima che gli USA esportassero la "Democrazia" in quel paese...
“Forse, guardando queste vecchie foto quando l’Afghanistan era una terra
di pace può incoraggiare tutti noi a vedere l’Afghanistan e la sua
gente come erano e potrebbero essere. E’ importante sapere che abbiamo
più cose in comune di ciò che ci separa con persone di altre terre
lontane” (Peg Podlich).
Le foto che seguono sono opera del dottor William Podlich che nel 1967 lasciò la cattedra dell’Arizona State University per trasferirsi con la sua famiglia a Kabul, in Afghanistan, e unirsi all’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) in qualità di “Esperto sui Principi dell’Educazione”.
Oltre alla professione accademica il dottor Podlich era amante della fotografia e documentò l’esperienza della sua vita quotidiana a Kabul, in un pacifico Afghanistan. Circa un decennio prima dell’invasione sovietica del 1979, il paese sperimentava un fiorente livello di modernizzazione. Queste immagini, scattate tra il 1967-68, mostrano un netto contrasto con le scene di guerra dell’Afghanistan di oggi.
Le foto che seguono sono opera del dottor William Podlich che nel 1967 lasciò la cattedra dell’Arizona State University per trasferirsi con la sua famiglia a Kabul, in Afghanistan, e unirsi all’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) in qualità di “Esperto sui Principi dell’Educazione”.
Oltre alla professione accademica il dottor Podlich era amante della fotografia e documentò l’esperienza della sua vita quotidiana a Kabul, in un pacifico Afghanistan. Circa un decennio prima dell’invasione sovietica del 1979, il paese sperimentava un fiorente livello di modernizzazione. Queste immagini, scattate tra il 1967-68, mostrano un netto contrasto con le scene di guerra dell’Afghanistan di oggi.
1. Questa è la strada principale che collegava Kabul con la città di Jalalabad.
2. Autobus afgano lungo il percorso del Khyber Pass che porta in Pakistan.
3. La figlia del dottor Podlich, Peg, a sinistra con gli occhiali da sole, su un autobus che va da Kabul, in Afghanistan, a Peshawar, in Pakistan.
4. Servizio di guardia presso il Palazzo del Re, a Kabul.
5. The Higher Teachers College in Kabul.
6. Ragazze afgane che tornano a casa da scuola. Le ragazze afgane, così come i ragazzi, frequentavano la scuola fino al livello superiore, e anche se indossavano uniformi, alle ragazze non era permesso andare a scuola con il chadri (burka).
7. Stazione di servizio.
8. Il tunnel del passo di Salang, situato nella provincia di Parwan, è un collegamento lungo 2.6 km, tra il nord e il sud dell’Afghanistan, che attraversa la catena montuosa dell’Hindu Kush.
9. Paghman Gardens, che è stato distrutto durante l’invasione statunitense dell’Afghanistan nel 2001.
10. King’s Hill in Paghman Gardens.
11. Due giovani afgani si incamminano verso casa.
12. Un quartiere residenziale di Kabul.
13. Un gruppo di giovani afgani condivide tè e musica.
14. Jilabee, un dolce fritto.
15. Una strada trafficata nella provincia di Kabul.
16. Lezione in una classe fatta di pareti di fango.
17. The American International School of Kabul, che ormai non esiste più.
18. La Moschea di Shah-e-do Shamsheera in Kabul.
19. Celebrazione del nuovo anno.
20. Studenti dell’Higher Teachers College of Kabul.
21. Giovani allievi che ballano nel parco giochi di una scuola.
22. Il mercato di Istalif, a circa 30 km da Kabul.
23. Alcuni giovani si rinfrescano nel fiume di Kabul.
24. La ciità di Istalif sullo sfondo, a nord ovest di Kabul, era un antico luogo di lavorazione della ceramica e centro di attrazioni turistiche. Il villaggio è stato quasi interamente distrutto dai pesanti combattimenti.
25. Secondo l’UNESCO, il paesaggio culturale e i resti archeologici della valle di Bamiyan rappresentano gli sviluppi artistici e religiosi che dal 1 ° al 13 ° secolo hanno caratterizzato l’antica Bakhtria, integrando varie influenze culturali nella scuola Gandhara di arte buddista. L’area contiene numerosi santuari e monasteri buddisti, nonché edifici fortificati del periodo islamico.
“Forse, guardando queste vecchie foto quando l’Afghanistan era una
terra di pace può incoraggiare tutti noi a vedere l’Afghanistan e la sua
gente come erano e potrebbero essere. E’ importante sapere che abbiamo
più cose in comune di ciò che ci separa con persone di altre terre
lontane” (Peg Podlich)
2. Autobus afgano lungo il percorso del Khyber Pass che porta in Pakistan.
3. La figlia del dottor Podlich, Peg, a sinistra con gli occhiali da sole, su un autobus che va da Kabul, in Afghanistan, a Peshawar, in Pakistan.
4. Servizio di guardia presso il Palazzo del Re, a Kabul.
5. The Higher Teachers College in Kabul.
6. Ragazze afgane che tornano a casa da scuola. Le ragazze afgane, così come i ragazzi, frequentavano la scuola fino al livello superiore, e anche se indossavano uniformi, alle ragazze non era permesso andare a scuola con il chadri (burka).
7. Stazione di servizio.
8. Il tunnel del passo di Salang, situato nella provincia di Parwan, è un collegamento lungo 2.6 km, tra il nord e il sud dell’Afghanistan, che attraversa la catena montuosa dell’Hindu Kush.
9. Paghman Gardens, che è stato distrutto durante l’invasione statunitense dell’Afghanistan nel 2001.
10. King’s Hill in Paghman Gardens.
11. Due giovani afgani si incamminano verso casa.
12. Un quartiere residenziale di Kabul.
13. Un gruppo di giovani afgani condivide tè e musica.
14. Jilabee, un dolce fritto.
15. Una strada trafficata nella provincia di Kabul.
16. Lezione in una classe fatta di pareti di fango.
17. The American International School of Kabul, che ormai non esiste più.
18. La Moschea di Shah-e-do Shamsheera in Kabul.
19. Celebrazione del nuovo anno.
20. Studenti dell’Higher Teachers College of Kabul.
21. Giovani allievi che ballano nel parco giochi di una scuola.
22. Il mercato di Istalif, a circa 30 km da Kabul.
23. Alcuni giovani si rinfrescano nel fiume di Kabul.
24. La ciità di Istalif sullo sfondo, a nord ovest di Kabul, era un antico luogo di lavorazione della ceramica e centro di attrazioni turistiche. Il villaggio è stato quasi interamente distrutto dai pesanti combattimenti.
25. Secondo l’UNESCO, il paesaggio culturale e i resti archeologici della valle di Bamiyan rappresentano gli sviluppi artistici e religiosi che dal 1 ° al 13 ° secolo hanno caratterizzato l’antica Bakhtria, integrando varie influenze culturali nella scuola Gandhara di arte buddista. L’area contiene numerosi santuari e monasteri buddisti, nonché edifici fortificati del periodo islamico.
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